sabato 15 febbraio 2014

La discesa dei consumi e il suo fatturato

In Italia il consumo di vino è in costante discesa da più di 40 anni. Da 114 litri pro capite nel 1970 (un'esagerazione) si è scesi agli attuali 40 litri/anno. Dobbiamo plaudire questa discesa dal punto di vista degli abusi e delle malattie correlate all'alcolismo, ma da un punto di vista psicologico ed economico, un grande paese produttore come l'Italia continua a chiedersi quando si arresterà questo declino. L'obiettivo primario è difendere un prodotto italiano leader in molti mercati internazionali.
Molte sono le interpretazioni e le risposte, ma concordo con il recente articolo di Fabio Piccoli e uno meno recente di Pasquale di Lena che sostanzialmente affermano le stesse cose: bisogna riscoprire le occasioni di consumo e la quotidianità del vino. A tal proposito suggerisco questo breve vademecum di incentivazione del consumo sano del vino:

  • puntare maggiormente sull'informazione (il vino è un prodotto particolarmente sano rispetto ad altri alcolici e superalcolici industriali)
  • puntare sui giovani (troppo affascinati dal basso costo di birre nocive) e spesso ignari del potere globale del patrimonio enologico italiano.
  • su nuove occasioni di consumo (riscoprire soprattutto la quotidianità e la salubrità di un bicchiere di vino anche a pasto, puntare maggiormente alla diffusione negli eventi collettivi dove è possibile ammortizzare meglio il prezzo delle bottiglie)
  • investire su dispositivi di conservazione delle bottiglie aperte a basso costo come Coravin, purtroppo ancora con una distribuzione limitata e a un prezzo proibitivo (per incentivare il consumo quotidiano anche di bottiglie importanti).
  • per i produttori: lavorare indefessamente a un ottimo rapporto prezzo/qualità.
Qui un ottimo intervento di approfondimento Michele Ugolini, tenuto il 18 luglio 2013 presso la Fondazione CUOA.


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