Molte sono le interpretazioni e le risposte, ma concordo con il recente articolo di Fabio Piccoli e uno meno recente di Pasquale di Lena che sostanzialmente affermano le stesse cose: bisogna riscoprire le occasioni di consumo e la quotidianità del vino. A tal proposito suggerisco questo breve vademecum di incentivazione del consumo sano del vino:
- puntare maggiormente sull'informazione (il vino è un prodotto particolarmente sano rispetto ad altri alcolici e superalcolici industriali)
- puntare sui giovani (troppo affascinati dal basso costo di birre nocive) e spesso ignari del potere globale del patrimonio enologico italiano.
- su nuove occasioni di consumo (riscoprire soprattutto la quotidianità e la salubrità di un bicchiere di vino anche a pasto, puntare maggiormente alla diffusione negli eventi collettivi dove è possibile ammortizzare meglio il prezzo delle bottiglie)
- investire su dispositivi di conservazione delle bottiglie aperte a basso costo come Coravin, purtroppo ancora con una distribuzione limitata e a un prezzo proibitivo (per incentivare il consumo quotidiano anche di bottiglie importanti).
- per i produttori: lavorare indefessamente a un ottimo rapporto prezzo/qualità.
Qui un ottimo intervento di approfondimento Michele Ugolini, tenuto il 18 luglio 2013 presso la Fondazione CUOA.
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